Massaggio linfodrenante: i benefici e le tecniche di automassaggio

Corpo
27/12/2016
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Forma di massaggio delicato e leggero che agevola il flusso linfatico. È questo, in estrema sintesi, il linfodrenaggio, praticato con una tecnica di automassaggio molto piacevole (si fonda su movimenti blandi, ritmici e costanti) che si esercita in determinate zone del corpo; in particolare, l’azione viene condotta a livello di aree che interessano il sistema linfatico (noduli linfatici, linfonodi) con l’obiettivo di facilitare il deflusso dei liquidi organici ristagnanti. Occorre subito sottolineare che l’automassaggio linfodrenante è molto più semplice di ciò che si potrebbe pensare, e risulta efficace per eliminare i liquidi in eccesso che ristagnano, in particolare, su caviglie e polpacci, ma anche sull’intera lunghezza della gamba. Allo stesso tempo esistono delle zone chiave sulle quali andare ad agire nel corso di un automassaggio: tendine d’Achille, polpaccio, ginocchio. Entriamo quindi nel dettaglio.

Come operare un automassaggio drenante? Il consiglio è di partire sempre dal basso, dai piedi per andare a “spingere” i fluidi verso l’inguine. Quindi andare ad agire con delle leggere pressioni sul tendine d’Achille – un punto nevralgico per la stimolazione dei vasi linfatici – esattamente dietro alla caviglia, a seguire con un dito risalendo verso il polpaccio. È possibile effettuare questo semplice movimento, ripetendolo per tre o quattro volte, anche mentre ci si rilassa con un pediluvio.

Successivamente occorre lavorare sui muscoli del polpaccio, afferrando ognuno con entrambe le mani cosicché i pollici possano andare a fare delle pressioni decise e mirate (ne vanno operate tre, alternate per ogni pollice). Attenzione a non esercitare un’eccessiva pressione sul tendine. Dal polpaccio risalire verso l’alto. Esattamente concentrandosi sul ginocchio, una zona molto rilevante per agire sul ristagno dei liquidi. Quindi con il pollice premere verso la rotula e proseguire alternando pollice destro e sinistro. Si tratta di un movimento che aiuta a drenare l’accumulo di liquidi nell’area intorno al ginocchio, contribuendo a riattivare la circolazione ematica e linfatica.

Per l’esterno coscia occorre iniziare posizionando i pollici verso l’alto e le altre dita in basso; quindi concentrarsi sulla parte da massaggiare e – lavorando esclusivamente con i pollici – farli scivolare verso l’esterno proseguendo il movimento ascendente dal ginocchio verso il gluteo.

Una volta eseguito lo stesso trattamento sull’interno coscia, con le mani piatte posizionate rispettivamente all’interno e all’esterno del ginocchio, bisogna salire esercitando una pressione sempre maggiore dal ginocchio all’inguine. Bisogna agire due o tre volte in questo modo su entrambe le gambe, ricordandosi sempre che i movimenti e le pressioni devono essere dolci e delicate per non causare traumi.

Dunque, il massaggio linfodrenante non è un lusso accessorio. Imparare a massaggiarsi equivale anche ad acquisire maggiore consapevolezza del proprio corpo, senza dimenticare che, all’atto pratico, i vantaggi di un massaggio non sono pochi. L’automassaggio linfodrenante, se praticato con costanza, è utile per alleviare diverse problematiche come il gonfiore ai piedi, la sensazione di gambe “pesanti” (il linfodrenaggio agevola la linfa a conclusione del suo percorso e, dopo alcune settimane i piedi e in generale le gambe già migliorano sensibilmente) inoltre aiuta a correggere l’aspetto della pelle a buccia d’arancia e le alterazioni del colorito.

Ritagliatevi un po’ di tempo per voi stesse e dedicatevi a questa pratica semplicissima ma dai numerosi benefici: le vostre gambe e l’interno organismo vi ringrazieranno!